Un altro tributo a Renato Carosone?

Esistono tanti tributi alla musica italiana e a Renato Carosone, alcuni fatti in maniera insuperabile. Quello de Los Carosones è diverso da come lo si farebbe in Italia. È un progetto nato a Barcellona, in Spagna, dedicato a un pubblico variegato, internazionale, curioso di conoscere la musica della Dolce Vita. Per questo, anche se suoniamo canzoni italiane, abbiamo scelto di dare alla band un nome spagnolo.
Los Carosones è il risultato di anni di studio e porta sul palco l’atmosfera di un concerto originale di Renato Carosone. La storia di questo tributo è passata per più di dieci paesi diversi e il repertorio racconta tanti artisti: Fred Buscaglione, Domenico Modugno, Mina, Marino Marini, Bruno Martino.

Perché includere altri artisti?

Perché quando si parla di Renato Carosone si parla sempre di un lavoro di gruppo.
I testi di alcuni tra i suoi pezzi più celebri (Tu vuò fa’ l’americano, Torero, Caravan Petrol, Pigliate ‘na pastiglia e O’ Sarracino) sono nati dalla collaborazione con Nisa, noto paroliere dell’epoca.
Perché lo stesso Carosone amava suonare nei concerti musiche di Domenico Modugno, che arrangiava a modo suo (Io, mammeta e tu, La Sveglietta, La Donna Riccia e altre).
Ma soprattutto, perché Los Carosones è un omaggio all’incontro più felice tra la cultura italiana e il resto del mondo: l’epoca del secondo Dopoguerra, riconosciuta e diventata iconica all’estero con il nome di Dolce Vita. Abbiamo quindi deciso di raccontare quel momento storico e culturale attraverso vari cantanti, sempre tenendo Renato Carosone al centro – come lo è stato al tempo.

Alcuni componenti de Los Carosones e Nino Milone durante un’esibizione, tutti vestiti con camicia, cravatta e bretelle.

La sua produzione è un compendio musicale di tutti gli stili che andavano di moda all’epoca. Dallo Swing al Boogie Woogie, dal Blues alle influenze sudamericane: il Mambo, la Cumbia, la Samba, il Cha cha cha.
Carosone miscela tutti questi generi con la genialità della scrittura musicale napoletana, che ha il dono di far suonare armonicamente cose molto diverse fra loro.
È anche grazie alla sua musica se, negli anni Cinquanta del Novecento, le melodie del Nord e i ritmi del Sud America sono stati assimilati in Italia e le sonorità italiane hanno contaminato la musica nel resto del mondo. Un classico esempio sono le prime canzoni di Elvis: una riproposizione di “O sole mio” e “Torna a Surriento” in lingua inglese, rispettivamente “It’s now or never” e “Surrender”.