Lacuona e Cugat, compositori e caposcuola della musica latina del ‘900

Come già detto, la musica della prima metà del Novecento era marcata dal peso dei compositori e dei direttori d’orchestra più che dai singoli interpreti. Ci sono stati autori straordinari che erano anche attori della loro musica in scena e molti di loro erano pianisti: da George Gershwin a Duke Ellington, passando per Ernesto Lecuona e Renato Carosone. Gli ultimi due hanno molto in comune: entrambi bambini prodigio, sono riusciti a portare al centro della musica mondiale le melodie della loro cultura, rispettivamente cubana e napoletana.
Oggi diamo spazio alla musica latina: approfondiamo la figura di Lecuona e quella di Xavier Cugat, che ne ha raccolto l’eredità musicale.

Lecuona: zeitgeist e zarzuela cubana

Ernesto Lecuona ci ha lasciato più di 600 composizioni, la prima scritta quando aveva undici anni. Negli anni ‘30 le sue canzoni venivano tradotte in tutte le lingue e diventavano parte del patrimonio musicale collettivo. “Maria la O”, una fra le sue opere più riuscite, è stata tradotta dallo spagnolo all’inglese, al francese all’italiano riscuotendo lo stesso enorme successo. Ha composto melodie intriganti, che riuscivano a cogliere lo spirito dell’epoca (il cosiddetto zeitgeist). “Siboney” ne è un altro esempio; non a caso viene scelta da Fellini per collocare temporalmente un capitolo del film “Amarcord”.

Lecuona condivideva con Carosone la passione per la musica classica; la sua zarzuela cubana (una musica teatrale che trattava argomenti dell’attualità locale) può essere considerata un ponte fra l’Opera e la musica popolare latina. In uno dei momenti più alti della sua carriera, dirige la sua orchestra sinfonica al Carnagy Hall di New York nel 1943, suonando per la prima volta “Black Rhapsody”. Poi mette piedi una band che avrebbe portato la musica cubana per il mondo, i Lecuona Cuban Boys, in cui canta anche il nostro Alberto Rabagliati, riscuotendo un successo mondiale con la sua versione di “Maria la O”.

Le sorti di Lecuona cambiano rapidamente dopo la Rivoluzione Cubana. Essendosi dichiarato contrario al regime comunista, la sua musica è stata accantonata a favore di artisti suoi connazionali che appoggiavano la rivoluzione. Lecuona muore in esilio e riposa tuttora in Nord America; le sue spoglie torneranno a Cuba solo una volta caduto il regime castrista.

Cugat, padre della musica latina

Un compositore e musicista che ha mantenuto la musica di Lecuona sotto i riflettori mondiali è stato Xavier Cugat. Catalano di nascita ma cresciuto a Cuba, è stato un’icona dei film di Hollywood negli anni ‘40. Indimenticabile direttore d’orchestra che si esibiva tenendo in braccio il suo chihuahua, grazie alla sua inventiva come arrangiatore ha gettato le basi della musica latina: dal mambo al cha cha cha, nelle sue orchestre non possono mancare due strumenti a percussione come la conga (un tamburo allungato, sul genere del bongo) e il vibrafono (simile allo xilofono, ma con le barre metalliche amplificate anziché di legno); erano il suo marchio di fabbrica.

La sua fama diventa ancora più grande con l’arrivo nell’orchestra Cugat della cantante Abbe Lane, divenuta poi sua moglie. Storica la performance in Rai nei primi anni ’50 all’interno del programma Il signore delle 21, in cui Lane canta e balla “Malagueña salerosa” facendo scalpore, scuotendo un bianco vestito da sera dalle lunghe frange.
Nonostante il polverone mediatico che ne è seguito (o grazie a esso), la cantante si è imposta come femme fatale del suo tempo e proprio incarnando quel ruolo ha partecipato a diversi film con Totò e Vittorio de Sica.

Los Carosones e la musica latina

Nella seconda metà dello spettacolo de Los Carosones ci divertiamo a esplorare la parte latina della produzione di Renato Carosone. Troppo spesso si puntano i riflettori sui brani ispirati alla musica nordamericana; in realtà molti suoi successi erano reinterpretazioni delle melodie che venivano dal Sud America: “Guaglione”, “Chella lá”, “Carlotta”, “Mambo Italiano”, “Sciù sciù”, solo per citarne alcuni.
Da qualche anno il nostro sestetto suona a Barcellona nella sala concerto del Ritz costruita personalmente da Xavier Cugat, il quale ha abitato nell’hotel per molti anni dirigendo la sua orchestra. Come tributo a questo grande artista della musica latina, abbiamo aggiunto al nostro repertorio uno dei suoi cavalli di battaglia, la canzone “Eso es el Amor”.